venerdì 25 maggio 2012

Cavalier King Charles Spaniel

Cavalier King Charles Spaniel


 





Il Cavalier King Charles Spaniel è una razza di cani di piccola taglia. È un piccolo spaniel con un manto setoso di lunghezza media, solitamente lievemente curvato, e lunghe orecchie. La razza è stata creata nel XX secolo, nonostante abbia origine dal King Charles Spaniel esistente già nel Settecento.
Storia
Per molti secoli piccole razze di spaniel sono state popolari in Inghilterra. Nell'XI secolo, nel regno di re Canute, era illegale cacciare con ogni cane che non poteva passare da un buco di 11 pollici di diametro. Come conseguenza, la "nascita" del Toy Spaniel in Inghilterra. Qualche secolo dopo i Toy Spaniels sono diventati popolari come cani di compagnia, specialmente della famiglia reale. Infatti il King Charles Spaniel è stato così chiamato perché uno spaniel di tipo Blenheim era il cane di compagnia di re Carlo I. Il re Carlo II promulgò addirittura un editto che impediva di proibire l'ingresso ai King Charles Spaniel in ogni luogo pubblico, Parlamento incluso. Gli spaniel possono essere visti in molti dipinti del XVI, XVII e XVIII secolo opere di artisti come Van Dyck (I tre figli maggiori di Carlo I ed Henrietta Maria 1637), Nicolas de Largilliere (La bella di Strasburgo 1703), Nicholas Maes (Ritratto di Signora 1677). Questi spaniel avevano il muso più lungo e appuntito ed un corpo più longilineo rispetto a quelli di oggi.
Col tempo, i toy spaniel sono stati sostituiti in popolarità dai cani di discendenza asiatica, come i Carlini. Il King Charles Spaniel è stato incrociato con questi cani, e il risultato è il King Charles Spaniel di oggi, col muso più corto e schiacciato.
Negli anni '20 l'americano Roswell Eldrige offrì 25 sterline come premio per ogni King Charles Spaniel "del vecchio tipo" col naso lungo e una macchia nel mezzo della testa detta "il bacio di Buddha" o "Blenheim Spot," o "Kissing Spot". Quindi, la razza è stata sviluppata selezionando un gruppo di spaniel. Il risultato è stato un cane che somiglia al cucciolo de futuro re Carlo II d'Inghilterra, da cui deriva il nome della razza ("Cavalier King Charles"). Cani di questo tipo erano già presenti nei tempi di Elisabetta I. Questi piccoli cani erano assai apprezzati ai tempi di Carlo I, cioè nella prima metà del ‘Seicento. Questi cani erano il prodotto dell’incrocio tra gli “Spaniel giapponesi” con gli “Spaniel inglesi”. Successivamente quest'ultimi vennero a loro volta accoppiati con “Èpagneul” continentali, che erano già presenti alla corte di Enrico IV in Francia. Gli Spaniel che portano il nome di “Cavalier”, cioè dei nobili fedeli a Carlo II, appartengono proprio a questo periodo. Questi piccoli animali erano infatti i prediletti di Carlo II, ai quali dedicava la maggior parte del suo tempo libero e momenti di svago. Le caratteristiche dell'odierno Cavalier King Charles Spaniel, vennero fissate dall'allevatore Elridge a partire del 1920. Lo Standard di razza venne redatto nel 1928. La razza attualmente è sufficientemente diffusa, ben allevata anche in Italia. i cani tricolore possono essere reputati come cani della regina perché hanno una specie di segno, sembrante un pollice tra i due occhi

Esemplare Tricolore
Caratteristiche
  • Testa: fronte quasi piatta e muso allungato in avanti
  • Occhi: grandi e rotondi
  • Collo: robusto e leggermente arcuato
  • Orecchie: Lunghe e cascanti a pelo lungo
  • Corporatura: Piccola e armoniosa con un'andatura elegante
  • Zampe: ricoperte da un pelo compatto
  • Coda: molto vaporosa, attaccatura alta e deve essere portata mai sopra la linea dorsale
  • Altezza ideale alla spalla: 43 cm (maschi) 40,5 cm (femmine)
  • Colori:
    • Blenheim
    • Tricolore
    • Nero Focato
    • Ruby
Carattere
Il Cavalier King è un cane dall'indole docile e ubbidiente, per nulla aggressivo. Si adatta bene alla vita di appartamento ma soffre se lasciato solo per molte ore:infatti è molto affettuoso ed è perfettamente adatto agli amanti dei cani, quindi prendere vari giocattoli per non farlo annoiare. Essendo un cane piccolo, è ottimo per i viaggi (poi varia da cane a cane) è adatto a stare con i bambini .
Salute e cure
Il maggior problema di salute per questa razza canina è la Siringomielia. Il cranio non è sufficientemente ampio, per cui la base del cervello protrude attraverso il foramen magnum dentro il canale della colonna vertebrale, bloccando il flusso del fluido cerebrospinale e causando paralisi in alcuni di questi cani. Inoltre il 20% degli esemplari soffre di valvulite mitralica, dovuta alla progressiva degenerazione della valvola mitrale dopo il primo anno di vita[1]. I Cavalier possono soffrire anche di malattie della vista come le cataratte, che sono molto frequenti in questa razza, anche in cani molto giovani. Si tratta quindi di una razza canina piuttosto delicata, che abbisogna di molte cure mediche e di considerevole impegno da parte del proprietario. Anche le orecchie sono delicate. Vanno pulite e controllate regolarmente. Attenzione in particolare ai fastidiosissimi forasacchi. Per mantenere il pelo lucido e setoso è bene spazzolarlo una volta al giorno o con una spazzola di setole o con un pettine a rastrello. Così facendo il loro pelo risulterà libero dai nodi e dalla polvere. Il pelo non va tosato ma pulito e spuntato regolarmente in particolare quello delle zampe e delle orecchie. Se in particolare si formano dei nodi non tagliateli, ma applicate un po' di balsamo specifico per cani, lasciate agire per qualche minuto e delicatamente districate i nodi.Un altro problema del cavalier king è che tende all'obesità, non abituatelo a mangiare gli avanzi della tavola.Infatti, una volta abituato, sarà difficile farlo smettere. Questa razza potrebbe anche soffrire di problemi cardiaci, ma se portato regolarmente dal veterinario si può prevenire o se già esistente si può curare.
Cavalier King Charles Spaniels e Pet Therapy
Alcuni esemplari di questi cuccioli sono stati utilizzati nella cosiddetta pet therapy che prevede l'utilizzo di animali domestici per aiutare le persone con difficoltà emotive ad intraprendere la via del recupero. Grazie alla loro indole dolce, docile ed obbediente vengono utilizzati nelle terapie assistite con animali (AAT) con ottimi risultati.
Curiosità
  • Il segno dell'ansia: Sarah moglie del Duca di Marlborough, mentre quest'ultimo era impegnato nella battaglia di Blenheim in Bavaria, era rimasta in Inghilterra in compagnia della sua fedele Cavalier. Questa cagnetta era rossa e bianca ed era in dolce attesa. La duchessa in ansia di ricevere notizie dal fronte accarezzava spesso con il pollice la testa dell'animale. Quando nacquero i cinque cuccioli questi presentavano una particolare caratteristica:una macchiolina rossa sulla fronte, simile all'impronta del pollice (detto spot ovvero l'impronta fortunata di Sua Grazia). Questo segno ancora oggi viene chiamato Blenheim ed è molto apprezzato dagli allevatori di questa razza.
  • La regina Vittoria adorava il suo amico a quattro zampe Dash che le fu regalato quando aveva 12 anni. Lo ha amato a tal punto che dopo la sua scomparsa decise di scrivere per lui un epitaffio sulla tomba nei giardini di Adelaide House: "Qui giace Dash, lo Spaniel preferito da sua Maestà, la regina Vittoria, per volere della quale è stata eretta questa lapide. Egli morì il 20 dicembre 1840, nel suo nono anno. Nel suo affetto non c'era egoismo, nella sua allegria non c'era malizia, nella sua fedeltà non c'era inganno. Tu che leggi se vuoi essere amato in vita e compianto da morto, segui l'esempio di Dash."
  • Maria Stuarda di Scozia, nel 1568 fu imprigionata in Inghilterra insieme al suo Cavalier bianco e nero. Secondo la leggenda quando la regina venne decapitata, nal 1587, il cagnolino venne ritrovato tra le sue gonne e dovette essere strappato a forza dal corpo inerme della padrona. Morì due giorni dopo forse di dolore.
  • Carlo I d'Inghilterra durante la guerra civile fu sempre accompagnato dal suo fedelissimo Rogue, che venne poi esibito come simbolo della sua sconfitta dopo essere stato con lui fino all'ultimo.

lunedì 21 maggio 2012

San Bernardo

San  Bernardo
Il cane di San Bernardo, gigante assoluto della sua specie, è una razza canina tra le più conosciute al mondo.
Storia
Spesso, per ricostruire le origini della razza, si fa riferimento ai grossi mastini che le legioni romane lasciavano con le truppe destinate a presidiare i punti strategici sulle grandi vie di comunicazione. Pare abbastanza probabile che questa possa essere l'origine dei cani di San Bernardo e dei grandi Bovari diffusi in vari Cantoni svizzeri, ma la prima testimonianza certa della presenza di tali cani al Colle, (che allora si chiamava Col de Mont Joux), risale alla seconda metà del '600, quando il pittore napoletano Salvator Rosa ritrasse un grosso molossoide molto simile al moderno cane di San Bernardo.
Probabilmente i primi cani vennero donati ai canonici dell'Ospizio verso il 1660, dalle famiglie nobili del Vallese, per la guardia e la protezione dell'Ospizio stesso dai non infrequenti malintenzionati (le cronache riportano numerosi episodi di brigantaggio), ma anche per numerosi altri impieghi, dal trasporto di piccoli carichi (latte, formaggi), alla fornitura di forza motrice (un dispositivo a mulino, azionato dai cani, muoveva l'enorme spiedo della cucina dell'ospizio). Ma l'impiego che li rese celebri nel mondo fu quello di ausiliari dei canonici (marronier) nel tracciare la pista nella neve fresca, prevedere la caduta di valanghe e ritrovare i viaggiatori dispersi col maltempo.
Fra di loro, il più famoso fu Barry I (1800-1814), resosi protagonista del salvataggio di almeno 40 persone. Alla sua morte, il suo corpo venne imbalsamato e conservato presso il Museo di Storia Naturale di Berna, e da allora il miglior maschio di ogni cucciolata dell'allevamento dell'ospizio prende il nome di Barry. Inoltre, la razza, fino ad allora conosciuta come "mastino delle Alpi", si iniziò a diffondere come chien Barry.
La denominazione cane di San Bernardo venne usata per la prima volta nel 1862, in occasione di un'esposizione cinofila presso Birmingham, e si iniziò ad usare universalmente verso il 1880. La stesura del primo standard di razza risale al 1887.
Già a partire dalla metà del XIX secolo ci si era resi conto dei danni causati dalla eccessiva consanguineità tra i riproduttori presenti presso l'allevamento dell'Ospizio, e si decise dunque di ricorrere all'incrocio con il cane di Terranova, ritenuto il più adatto per similitudini fisiche ed attitudinali. Frutto di tale incrocio fu la comparsa del pelo lungo, caratteristico della più diffusa oggigiorno delle due varietà della razza, ma ritenuto meno adatto del pelo corto al lavoro nella neve. La varietà di pelo più idonea al soccorso resta dunque quella originaria, a pelo corto.
Nei primi anni del XX secolo la razza si era diffusa in tutta Europa, ma la popolarità, come spesso accade, portò anche ad alcune deviazioni rispetto alla tipologia originale. Vennero introdotti incroci con Mastiff inglesi ed altre razze, unitamente ad una selezione volta ad accentuare in modo caricaturale le caratteristiche di mole, pelo, lassità della pelle, ecc, rivolte a fattori esclusivamente "estetici", a discapito spesso della funzionalità. La II guerra mondiale arrecò gravi danni a questa, come a molte altre razze. Il recupero del cane di San Bernardo, in una chiave di bellezza funzionale e zootecnica, deve molto all'opera del cinologo italiano Antonio Morsiani, importante allevatore e studioso della razza, che, con il suo Allevamento del Soccorso (fondato nel 1939), contribuì in modo determinante alla salvezza ed alla rinascita morfologica e funzionale del San Bernardo nel dopoguerra in Italia ed in Europa.
Descrizione
I caratteri morfo-funzionali della razza sono descritti nel suo Standard ed in particolare nei suoi "Commenti allo Standard", opera del Dr. Antonio Morsiai con centinaia di disegni anatomici esplicativi del testo. La testa, caratterizzata dalla spiccata convergenza degli assi longitudinali canina può raggiungere il peso del San Bernardo (fino a 90/100 kg nei grandi maschi). Ovviamente con un insieme armonico, dinamico e del cranio e del muso, è la più voluminosa dell'intera specie canina ed esige assoluta priorità nel giudizio morfologico sul tipo. Il cranio è nettamente brachicefalo (indice cefalico 64). Il muso è piuttosto corto ma senza esagerazioni (poco più di un terzo della lunghezza totale del cranio), rigorosamente quadrato e mai appuntito o conico. Le labbra inferiori devono essere ben sostenute da substrato scheletrico. Gli arti devono essere lunghi (distanza gomito-suolo sempre superiore al 50% dell'altezza al garrese), la groppa è orizzontale e gli angoli del posteriore solo moderatamente angolati (l'angolo tibio-metatarsico dev'essere di circa 145°) per consentire una migliore spinta in salita. Il San Bernardo è uno dei cani più grandi e può raggiungere e superare i 90/95 cm al garrese ed anche gli oltre 100 kg di peso. La grande mole (caratteristica imprescindibile della razza), non deve mai però andare a discapito della funzionalità e del buon movimento. Si tratta infatti di un vero "atleta pesante" in grado anche, se ben selezionato, di portare la sua altezza ed il suo peso con estrema disinvoltura ed eleganza. L'altezza minima al garrese deve essere di 70 cm per i maschi e 65 cm per le femmine: mediamente, i maschi raggiungono e superano un'altezza di circa 80 cm (con punte di 90 cm. ed oltre) mentre le femmine di 75 (con punte di 80 cm. ed oltre). Come abbiamo visto nessun'altra razzafunzionale come si conviene ad un vero atleta pesante da montagna.
Carattere
Come tutti i molossoidi è sempre molto attaccato al proprio padrone (con il quale resta cucciolo per tutta la vita) e a coloro che considera amici, particolarmente ai bambini con i quali ha un ottimo rapporto, inoltre è un cane molto socievole, con una forte personalità. È un cane noto per il suo carattere mite: può passare ore sdraiato accanto al padrone senza far notare la sua presenza. Determinato, pronto alla difesa (senza per questo essere mai aggressivo con l'uomo), è dotato di una struttura estremamente poderosa (i maschi possono superare anche i 100 kg), ed è perciò in grado di essere un valido cane da guardia ed avvisatore con fulminea percezione del pericolo e ottima reattività nervosa. Ancora oggi, se addestrato, può svolgere al meglio i suoi antichi compiti di cane da soccorso in montagna. La sua resistenza al freddo ed alla fatica in altitudine sono proverbiali. Eccellente anche come cane da catastrofe e per la "pet-therapy".
Curiosità

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  • Dal 1967 esiste in Italia il Club Italiano San Bernardo (CISB), unico sodalizio ufficialmente riconosciuto dall'Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) e dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) per la tutela e la salvaguardia del cane di San Bernardo a livello nazionale (www.canedisanbernardo.org). Il Club Italiano San Bernardo, è socio fondatore e membro permanente della Unione Mondiale dei Clubs San Bernardo (WUSB) e del FORUM Internazionale della razza.
  • L’Associazione Italiana San Bernardo (AISB) fondata nel 1997, mira a svolgere ogni più efficiente azione per migliorare, incrementare, valorizzare, diffondere e tutelare la razza del Cane di San Bernardo, migliorare la selezione e potenziarne l’utilizzazione sia a fini di utilità sociale che a fini sportivi. Sito web: www.aisb.it
  • Il più grande cane di San Bernardo di tutti i tempi (vissuto fra il 1880 e il 1890 in Inghilterra), si chiamava "Lord Bute" e pare misurasse 109 cm al garrese con un peso di ben 112 kg. In Italia, negli anni '60, un gigantesco San Bernardo chiamato "Mischa" raggiunse il peso di 118 kg con un'altezza superiore ai 90 cm al garrese e, nonostante questa enorme massa, visse quasi 14 anni senza problemi. Sempre in Italia, nei primi anni '90, un altro gigantesco maschio di nome "Sando", raggiunse i 103 cm al garrese con un peso superiore ai 120 kg. Si tratta di misure e pesi assolutamente eccezionali da non prendere mai come regola o caratteristica unilaterale, soprattutto se non riferiti a soggetti armonici e comunque ben costruiti come quelli menzionati.
  • Il San Bernardo è diffuso in tutti i continenti, anche in Africa. In Sudafrica esiste da oltre 20 anni infatti un club che lo tutela e ne promuove la corretta selezione anche in quel continente.
  • Nel cinema il San Bernardo è stato spesso protagonista di film anche molto conosciuti, sia per il cinema che per la tv. Celebre il "Buck" del "Richiamo della foresta", girato negli anni '30, con Clark Gable. In Italia famoso il "Birillo" del primo "Amici miei", girato nel 1975, con Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Gastone Moschin. Indimenticabile l'americano "Beethoven", che negli anni '90 ha portato a ben tre film e nel film "Fantozzi va in pensione" del 1988.
  • Anche Paperino ha un cane San Bernardo, chiamato Bolivar.
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beagle



                                 Beagle
Il Beagle è una razza di cani da caccia di taglia media (di origine inglese) con un ottimo fiuto, in origine usati per lo più per cacciare animali come conigli, fagiani,volpi e lepri, oggi abbastanza diffusi come cani da compagnia.
I beagle sono la razza di cani più usata per la sperimentazione animale di laboratorio, a causa del loro buon temperamento. Per le loro attitudini venatorie i beagle sono definiti cani da lavoro, infatti sono una razza sottoposta a prova di lavoro anche per la proclamazione di campione italiano di bellezza.
Molto utilizzato in passato e ancora oggi nella caccia alla piccola selvaggina. Il Beagle è una razza piuttosto antica: già nel secolo XIII veniva menzionata in alcuni poemi. Fu la razza prediletta di Elisabetta I. È stato introdotto in moltissimi paesi europei, con eccellenti risultati. In Francia è, senza dubbio, la razza canina più popolare. In Gran Bretagna, come la maggior parte delle razze da caccia, sono allevati per due scopi ed in due diversi modi. Si allevano i Beagle da caccia e si allevano i Beagle da esposizione e compagnia. In Italia e in tutti paesi affiliati alla FCI lo standard è unico. In Francia questa razza fu importata intorno al 1860 e divenne, con il passare del tempo un cane molto ricercato per le sue doti e prestazioni nella caccia; l'Inghilterra così venne superata nella popolarità di questo tipo di cane, perché per loro non era da considerarsi un buon cane da caccia, date le sue dimensioni ridotte e la sua moderata velocità. La sua diffusione in Italia è avvenuta negli ultimi decenni, ma il suo ruolo, per la maggior parte dei casi, è solo quello di cane da compagnia.
Carattere
Cane molto allegro, curioso, intelligente, mai aggressivo, affettuoso con tutti, in ogni suo movimento viene espressa la sua "gioia di vivere". Pur essendo un cane dolcissimo, si possono incontrare molti problemi nell'educarlo, in quanto molto testardo e dominante. Necessita di educazione e disciplina fin da cucciolo, altrimenti (a causa del suo carattere) ci si ritroverebbe con un cane indisciplinato, che non esiterà a rosicchiare l'arredo di casa. Si attaccano molto al padrone, seguendolo continuamente in ogni sua attività tanto da esser definiti "cani-ombra". Purtroppo però, proprio a causa di questo attaccamento quasi morboso al padrone, è una delle razze canine che più soffre di ansia da separazione.
Essendo un segugio, è stato selezionato per scovare tracce olfattive e seguirle, ciò comporta una seria difficoltà nell'insegnare a questi cani a ritornare a comando quando si trovano fuori casa o a stare correttamente al guinzaglio, poiché sono letteralmente "rapiti" dagli odori dell'ambiente circostante. Il beagle tuttavia è molto socievole sia con gli altri cani che con le persone, e da molti è considerato il cane ideale per famiglie con bambini piccoli poiché sempre disponibile al gioco e mai aggressivo. Il Beagle non abbaia molto se non in momenti di particolare agitazione/eccitazione. Il suo abbaiare è tonante ed acuto. Per la sua mole ridotta può stare anche in appartamento purché gli si dia l'opportunità quotidiana di camminare, concedendogli ogni tanto delle lunghe corse. Cerca continuamente la compagnia della persona a cui si è affezionato. Ottimo cane da caccia e da compagnia, ma sconsigliato a persone anziane che cercano cani "da passeggio"; infatti, il beagle è più avvezzo a scattare o a rimanere fermo in un punto. Bisogna prestare molta attenzione quando si avvicinano persone estranee: il Beagle è propenso a fidarsi di chiunque dato il suo carattere socievole, ma ciò può limitarlo nella funzione di cane da guardia.
Aspetto fisico
Questi esemplari appaiono robusti, di struttura compatta ed elegante. La testa è di media lunghezza, possente, senza rughe o pieghe, più "ingentilita" nelle femmine. Cranio arrotondato in cima, di larghezza moderata e con una lieve protuberanza occipitale. Lo stop, ben marcato, è equidistante dall'occipite e dall'etremità del naso. Il muso non è smussato e le labbra sono ben cascanti. Tartufo largo, nero, con minor pigmentazione nei soggetti a mantello più chiaro; narici ben aperte. Gli occhi sono abbastanza grandi, ben distanziati, marrone scuro o nocciola, presentano sempre un'espressione dolce e maliziosa. Le orecchie sono lunghe, con le estremità arrotondate, scendono sulle guance con grazia e, distese, raggiungono la punta del naso. L'arcatura è bassa, di tessuto sottile. La coda è robusta e di media lunghezza attaccata alta, mai arrotolata verso il dorso né inclinata sul davanti. Ben piumata, in particolare nella parte inferiore (spigata).
Colore
Ci sono fondamentalmente due caratteristiche presenti praticamente in tutti i beagle: la punta della coda di colore bianco; una striscia bianca che va dal tartufo alla fronte (chiamata "mascherina")
Di seguito sono elencate le varie colorazioni del manto:
Tricolore: (senza dubbio la più conosciuta) presenta macchie uniformi e compatte dei tre colori basici. Le zampe, il petto e l'addome del cane sono di colorazione bianca, mentre le coscie sono marroni e una larga macchia di nero copre il dorso, il collo e la coda. La testa è marrone.
Bicolore: Il bianco è il colore base, accompagnato dal marrone chiaro (che con grosse macchie, copre diverse zone del dorso). La testa è marrone.
Unicolore: Esistono anche beagle completamente bianchi o crema (ma molto rari oggi, un tempo molto piu diffusi).
Pezzato: Simili al tricolore ma con piccole macchie di nero, marrone su fondo bianco. Sono detti quindi "Tricolore pezzato"
Moscettato: Cani nei quali i tre colori si mescolano, senza formare macchie ben delineate tranne che per il bianco.
Beagle Elizabeth
Chiamati così in onore della regina Elisabetta I, che li predilesse ed allevò, questi Beagle erano cani che misuravano dai 18 ai 25 cm d'altezza. Esemplari di questo tipo di bracchetti venivano allevati in Gran Bretagna fino dell'Ottocento; per la loro dimensione ridotta non riuscivano facilmente a riprodursi per cui, un po’ alla volta, cominciarono a scomparire, fino ad estinguersi nel XIX secolo. Anche tentativi seguenti di allevatori inglesi di far rivivere il mini-Beagle agli inizi del '900 fallirono. L'ultimo standard del Beagle non prevede questa varietà, per cui oggi cani di altezza inferiore a 33 cm sono da considerarsi fuori dallo standard.