venerdì 15 giugno 2012

VOLPINO ITALIANO


Volpino italiano

Volpino Italiano

Origine e storia

Stupenda razza troppo poco conosciuta e diffusa, il Volpino Italiano è una delle nostre razze e discende dal ceppo degli Spitz diffusi in tutto il mondo. Anticamente era il compagno dei carrettieri che soleva accompagnare di giorno trotterellando tra le grandi ruote dei carri trainati dai cavalli. Ogni qual volta il padrone sostava presso una delle tante osterie di cui era disseminato il percorso, il nostro Volpino Italiano saliva sul carro e lo difendeva strenuamente contro i malintenzionati: seppure di taglia ridotta (i maschi non superano i 30 cm. e le femmine i 28 cm.) la sua determinazione nell'abbaiare ed i denti che mostrava tenevano a bada il malintenzionato sino all'arrivo del padrone, richiamato da tanto strepito. All’inizio del 1900 entrò nelle grazie delle Signore delle grandi città grazie alla sua avvenenza estetica ed al suo carattere simpaticissimo: per questo motivo fu anche chiamato “Volpino di Firenze” o “Volpino del Quirinale”, a riprova delle sue illustri frequentazioni di quel periodo. Con il passare del tempo e le innumerevoli mode cinofile il nostro bel cagnolino è stato un po’ dimenticato, anche se negli ultimi tempi sembra voler riprendere il posto che gli spetta nel cuore degli Italiani. Il suo aspetto colpisce sicuramente tutti coloro che lo incontrano per la prima volta: una palla di pelo bianco e abbondante dal quale spuntano tre puntini neri, gli occhi ed il tartufo! Per la Cinofilia Ufficiale la Razza Volpino Italiano è classificata nel quinto Gruppo con il n.195.
Paese di origine: Italia

Caratteristiche fisiche

La regione cranica è di forma ovoidale, la direzione degli assi cranio-facciali è leggermente convergente. Lo stop è piuttosto accentuato. Il tartufo è umido, fresco con radici ben aperte, e sempre nero. Il muso, di lunghezza inferiore a quella del cranio, à appuntito. Le labbra sono pigmentate di nero, i denti sono bianchi con la chiusura degli incisivi a forbice. Gli occhi ben aperti, di grandezza normale, denotano attenzione e vivacità. Il colore dell’iride è ocra carico e la pigmentazione dei margini palpebrali nere. Le orecchie corte, di forma triangolare, erette, hanno cartilagine rigida e la faccia interna diretta in avanti. Sono inserite alte e ravvicinate tra loro.  La lunghezza dell’orecchio è circa la metà della lunghezza totale della testa. La lunghezza del collo è pari a quella della testa, è sempre eretto e la pelle è ben aderente. La costruzione del tronco è quadrata,, la lunghezza misurata dalla punta della spalla a quella della natica, è pari all’altezza al garrese. La coda, inserita sulla linea della groppa, è portata costantemente arrotolata sul dorso. La lunghezza è poco meno dell’altezza al garrese.  Gli arti anteriori sono perfettamente in appiombo e paralleli tra loro. Gli arti inferiori, guardati da dietro, devono seguire, dalla punta della natica verso terra, una linea verticale. Sono anch’essi paralleli fra loro.

Il pelo è folto, lunghissimo e diritto, ha tessitura vitrea. Non deve essere cadente. Il tronco dà l’impressione di essere avvolto come da un manicotto, in particolare sul collo, dove forma un ampio collare. La coda è guarnita da pelo molto lungo.

Il colore è bianco unicolore, rosso unicolore e champagne. L’altezza al garrese è da 27 a 30 cm nei maschi e da 25 a 28 nelle femmine. Sono ammessi 3 cm di tolleranza.

Carattere e comportamento

Il suo carattere è delizioso. L'affetto che nutre verso il padrone ed i familiari non conosce limiti, inducendolo a continue manifestazioni di gioia come moine, salti, corse e leccatine alle mani. Un compagno insuperabile per i bambini; infatti pur essendo piccolo non è per nulla timoroso ed è sempre pronto al gioco ed alle affettuosità. Di grande compagnia, è bravissimo anche nella guardia e sarebbe pronto ad abbaiare anche contro un leone, pur mantenendosene a debita distanza! Recentemente è stato riscoperto anche per lo sport ed in particolare per Agility dove il suo audace e vivace temperamento gli consente di primeggiare nella categoria Mini. Un cane completo quindi, con un pregio in più: la sua taglia ridotta ne consente un agevole trasporto pressoché ovunque ed il suo attaccamento al padrone ma soprattutto la gioia che prova nello stargli vicino ne impedisce il rischio di smarrimento. A differenza degli altri piccoli Spitz è sicuramente il più vivace ed attivo.

AKITA AMERICANO


Akita Americano

Akita Americano
L'Akita Americano è molto simile all'Akita giapponese dal punto di vista caratteriale, forte, deciso, fiero, sicuro di sè, ama la compagnia, ascolta il proprietario di cui cerca la presenza e il contatto, è un ottimo guardiano, ama i bambini di cui diventa amico, compagno di giochi e custode. Estremamente dolce e protettivo nei riguardi delle persone di famiglia. Molto versatile dal punto di vista dell'addestramento in America viene usato per molti ruoli: cane per ciechi, polizia, agility dog (nonostante la sua massa corporea) . Rispetto all'Akita è un cane che abbaia di più, e ha un bisogno maggiore di contatto con il  compagno a due zampe. Il suo carattere forte lo porta ad essere dominante con gli altri cani dello stesso sesso, se non cresce insieme e poco tollerante anche verso i piccoli cani ed i gatti, che a lui sembrano prede. Per questo è necessario sapere gestire al meglio il rapporto con loro. L'educazione e il rispetto nei nostri riguardi va impartito da piccolo, senza viziarli, perchè non rimarrà piccolo e quindi è importante che ci riconosca come capo branco.

Bisogna tenere presente che l'Akita Americano pur essendo un cane che si adatta benissimo alla vita di appartamento, necessita di fare moto, anche per evitare che si possa appesantire troppo. In casa anche lui nei periodi di ricambi del pelo ci farà soffrire un poco (come tutti i nordici... in realtà quasi tutti i cani perdono pelo) quindi spazzola spesso necessaria, e bagni più frequenti nei periodi su indicati, altrimenti due tre volte l'anno sono sufficienti. Robusto e sano non ha problemi particolari di salute, ne di alimentazione. E' un cane molto affascinante! dotato di uno splendido carattere che lo rende un bellissimo compagno, l' importante è essere coscienti che bisogna essere in grado di controllarlo, seguirlo, rispettarlo ed amarlo, ma questo vale per tutti i nostri amici a quattro zampe.

AFFEPINSCHER


Affenpinsher

Affenpinscher
Paese d’origine: Germania

Classificazione F.C.I.: Gruppo 9- cani da compagnia

Cenni storici ed origini della razza:
esistono viarie teorie sulle origini di questa razza canina. C’è chi sostiene che discenda dal “Griffoncino del Belgio”, date le molte analogie morfologiche. Secondo molti altri studiosi, una comune origine tra le due razze è più credibile. L’origine è senza dubbio, germanica. La maggior parte dei soggetti si trovano, come si sono sempre trovati, specialmente negli antichi langraviati di Hesse Cassel e di Hesse Darmstadt. La sua diffusione è minima nei paesi europei. E’ una razza non molto conosciuta. Perfino nella stessa Germania non è molto popolare. E’ più apprezzato dagli Stati Uniti negli ultimi decenni. In tedesco il termine “Affen” significa “scimmia”, ed il termine “Pinscher” significa “terrier”, quindi il suo nome significa alla lettera “terrier scimmia”; questo a causa del suo particolare aspetto.

Aspetto generale della razza:
cane di piccola taglia, mesomorfo brachicefalo. E’ considerato uno dei piccoli molossoidi. E’ un cane piccolo e raccolto. La sua espressione è simpatica e “scimmiesca”. Ha il pelo irsuto, con lunghi baffi. E’ una razza di piccole dimensioni, ma costruita perfettamente; ben proporzionata, con una solida costruzione, raccolta e di giusti rapporti.

Carattere e cure:
L’Affen ha un carattere eccezionale. Un cane che si affeziona in modo ineguagliabile all’uomo. E’ un piccolo amico che può essere portato sempre con noi, date le sue dimensioni ridotte. Ama moltissimo viaggiare ed essere portato in giro a passeggio. E’ un gran cacciatore di piccoli roditori, altrettanto bravo nel levare le quaglie e stanare i conigli e la piccola selvaggina. Molto intelligente e vivace. In alcune occasione si rivela anche un discreto guardiano. E’ stano pensare che sia così poco diffuso pur mantenendo questa pregevoli caratteristiche caratteriali.

Standard:

Altezza: varia da 25 cm a cm 28.

Tronco: il torace è appiattito un po’ sulle coste. La lunghezza del tronco corrisponde a circa l’altezza al garrese. La linea del dorso e quella dell’addome sono parallele.

Testa e muso: è piuttosto globosa, non troppo massiccia, molto bombata. Il muso è corto ma non voltato verso l’alto come nei griffoncini.

Tartufo: il tartufo e le labbra sono ben pigmentata di nero.

Denti: è d’un bianco puro e posata in avanti, tuttavia i denti non sono visibili a bocca chiusa.

Collo: è corto, senza arcuatura, montante diritto in alto. La gola è priva di giogaia con pelle ben tesa.

Orecchie: portate in alto, quasi sempre tagliate e portate erette.

Occhi: scuri, rotondi e non a fior di testa.

Pelle: aderente al corpo in ogni suo punto.

Piedi: corti e rotondi. Fortemente chiusi con unghie e cuscinetti neri.

Arti: gli anteriori sono dritti con gomiti ben aderenti. I posteriori sono sviluppati senza angoli notevoli nelle articolazioni. Essi sono dritti sotto la groppa, il che conferisce l’andatura di piccolo trotto.

Muscolatura: abbastanza sviluppata in tutto il corpo.

Coda: inserita in alto e portata alta. Quasi sempre tagliata a tre falangi circa.

Proporzioni: lunghezza del tronco pari all’altezza al garrese. Costruzione nel quadrato.

Pelo: deve essere duro e fitto. Alla testa esso forma l’ornamento particolare con delle sopracciglia cespugliose e ispide che inquadrano gli occhi, una barba imponente, il tutto completato con i peli della testa in generale e delle guance. I peli della testa devono essere altrettanto duri, a ciuffi e diretti radicalmente. Il che contribuisce essenzialmente a conferire l’impressione d’assieme scimmiesca da cui è poi derivato il nome della razza.

Colori ammessi: traguardo della riproduzione è il colore nero puro. Ammessi peraltro il nero brunastro o il nero grigiastro e altre colorazioni varianti.
Difetti più ricorrenti: enognatismo, criptorchidismo, monorchidismo, mancanza di premolari, mascella deviata, coda torta, struttura leggera, basso o alto sugli arti, torace basso, orecchie inserite basse, occhi a fior di testa, occhio chiaro, dentatura a cesoia, dorso troppo lungo, groppa scoscesa, gomiti infuori, posteriore troppo angolato, piedi lunghi, peli bianchi.

cani con la A


Cani con la a
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mercoledì 13 giugno 2012

GALLERIA DEL CARLINO







CARLINO


Carlino (cane)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il CarlinoPug (in inglese), Mops (in tedesco) è un cane da compagnia di piccola taglia.
Ha un aspetto simile a un bulldog, ma è più piccolo. Una sua caratteristica è quella di 
emettere, durante il respiro, un rantolo simile a suoni asmatici, sebbene ciò non sia 
dovuto a difficoltà o complicazioni respiratorie. Un'accurata selezione della razza è 
volta ad eliminare questo "difetto", che per alcuni è molto fastidioso. È un cane solido
 e compatto, ben proporzionato e con una testa inconfondibile, piatta e piena di rughe;
 il muso è sempre nero, e perciò viene detto pafusso. Per questo la sua espressione è 
molto espressiva e divertente. Ha un carattere calmo, eccessivamente sensibile, leale
 e molto affettuoso. È un cane abbastanza pigro, dorme molto e poco incline al moto. 
Nei primi 2 o 3 anni di vita, i maschi sono molto più iperattivi, dal 3º in poi sono più
 calmi e rilassati, come del resto tutti i molossoidi. Tendono inoltre ad appesantirsi 
con facilità se non abituati ad una dieta equilibrata.


Storia della razza
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Solamente tra il
 '500 e il '600 la Cina iniziò gli scambi commerciali con l'Europa (Portogallo,Olanda, Spagna e Inghilterra). I commercianti
 portavano con sé piccoli cani come doni dall'oriente: così cominciò la crescita della popolarità del Carlino in Europa.L'origine del
 Carlino come razza risale all'antica Cina, anche se sicuramente non si presentava come i carlini 
d'oggi. Le prime notizie che lo riguardano risalgono alla località di Gullin, situata nella parte
 settentrionale di Canton. Originariamente, il Carlino presentava una statura più elevata, 
rimpicciolita nel tempo a causa di accurate selezioni. Cani chiamati "dal muso corto", o pafussoidali, sono descritti in documenti
 datati circa 600 a.C. ed erano gli antenati della razza che noi chiamiamo Carlino.
Un grande impatto nella razza del Carlino nel 1800 si ebbe quando, nel 1860, due
 carlini di pure linee cinesi furono portati in Inghilterra. Questi due cani, Lamb e Moss,
 produssero un figlio chiamato Click.
Il Carlino è altresì noto col nome di "Pug" e di "Mops" (musetto). Il nome italiano 
deriva daCarlo Bertinazzi (detto Carlino), un attore famoso nel ruolo di Arlecchino, 
che indossava una maschera nera e rugosa, molto simile al muso del cane.

Caratteristiche fisiche [modifica]

Il Carlino è un molossoide di piccola taglia il suo peso ideale dovrebbe essere 
compreso tra gli 7 e i 8 kg. L'altezza al garrese in media è compresa tra 30-33cm. 
Caratteristica tipica del carlino, nonché parametro di valutazione della qualità
 dell'esemplare, è la coda a ricciolo ripiegata sul dorso. Gli occhi sono molto 
grandi e di forma arrotondata.
Aspetto generale: Cane solido, ma di salute fragile (si ammala facilmente) e di stazza decisamente robusta. Possiede una muscolatura proporzionata e compatta.
Carattere: È un cane da compagnia che si distingue per la sua dignità e serietà. Giocherellone e spesso iperattivo (specialmente da cucciolo), è un cane leale, sensibile ed affettuoso, quasi struggente nei confronti del padrone. Non ama il movimento se non le brevi passeggiate pomeridiane e serali. Si adatta ad ogni situazione e può essere un ottimo guardiano. Molto apprezzato da adulti e bambini, il Carlino riserva poche attenzioni agli estranei, con i quali si dimostra spesso diffidente. Soffre moltissimo se lasciato da parte, non ama restare a lungo lontano dal padrone e dalle sue attenzioni ed è fortemente dipendente dall'affetto. Ama stare in compagnia della sua famiglia e non disdegna ore ed ore di riposo. È un inguaribile bongustaio: ama mangiare tanto e bene. Per questo è consigliato tenere d'occhio la sua 
alimentazione, dato che il cane aumenta di peso molto facilmente. Evitare ciò è molto 
importante date le caratteristiche respiratorie del cane che, se in sovrappeso, potrebbero
 causare seri problemi.
Testa e cranio: Testa robusta ma mancante del solco sul cranio (cosiddetto cranio "a mela"), 
tondeggiante e piena di rughe. La testa è la parte del Carlino da cui parte la focatura nera negli 
esemplari color nocciola o grigio chiaro.
Occhi: Tondeggianti, vivaci ed espressivi, sguardo dolce e fiero. A causa della loro conformazione
 sporgente, essi sono soggetti a frequenti irritazioni o malattie come la cheratocongiuntivite secca,
 cheratite pigmentaria ed atrofia progressiva della retina, che spesso portano ad una totale o parziale 
cecità del cane. Gli occhi sono la parte più delicata del cane, e necessitano di frequente pulizia, 
idratazione e cura.
Orecchie: Nere e piccole, morbide come il velluto. Alcuni Carlini presentano come caratteristica le 
cosiddette "orecchie a rosa" (ripiegate all'indietro), ma gli esemplari preferiti sono quelli con le 
orecchie cosiddette "a bottone", piccole e con i lobi ripiegati in avanti, con la punta verso l'occhio.
Naso: Il tartufo è perfettamente tondeggiante e nero, ben visibile tra le rughe che lo circondano. Lo stop è
 quasi assente, favorendo al cane la possibilità di tenere la lingua spesso e volentieri ripiegata sul naso.
Bocca: Il musetto è sempre nero e rugoso. La bocca presenta una forma di prognatismo, mandibola 
ampia e spesso deviata. In alcuni casi, i denti e la lingua sono persino visibili (come in alcuni Bulldog), ed i denti si presentano storti ed affollati.
Tronco: Corto, robusto e tarchiato. Torace non troppo largo ma perfettamente proporzionato rispetto
 al resto del corpo e rispetto all'andatura tipica del cane.
Arti: Gli arti ANTERIORI segnano due spalle oblique. Non troppo lunghi ma resistenti. Gli arti 
POSTERIORI sono dritti e paralleli, con muscolatura sviluppata.
Coda: Ripiegata sul dorso, a forma di ricciolo. È molto apprezzato il doppio giro della coda, 
presente in pochi esemplari.
Mantello: Pelo folto, liscio e morbido, corto ma non raso. Il Carlino possiede un mantello lucido
 e facile da tenere in ordine. Nel corso dei vari cambia di stagione, il mantello del carlino tende a 
perdere molto pelo.
Colori: Nero lucido, Nocciola (o Albicocca) focato, Giallo-bianco, Grigio chiaro focato.


Colorazioni riconosciute
Cucciolo di Carlino con il pelo fulvo

Il pelo del Carlino presenta numerose colorazioni e variazioni non riconosciute di queste. Le più comuni colorazioni sono il colore Fulvo, Sabbia, Argento-Grigio e Nero Lucido. Ci sono poi colorazioni più o meno intense, come il caratteristico color Albicocca che conferisce al pelo una particolare colorazione arancione-gialla intensa.
Variazioni di colorazione rare
Un carlino leucistico
Un carlino albino

Vi sono poi altri tipi di colorazioni, come i carlini bianchi ed i carlini castani, o color cioccolato. I primi vengono suddivisi in Albini e Leucisti in quanto vi sono due tipologie di colorazione bianca del pelo di un Carlino. La prima è completamente bianca, con naso rosa ed occhi rossi (Albinismo) e la seconda è quasi completamente bianca, con una porzione della mascherina nera e gli occhi possono assumere il tipico colore castano od essere azzurri (Leucismo). i secondi invece sono definiti castani o cioccolato per appunto il colore del loro pelo, un marrone scuro focato. Vi sono poi i carlini striati, o tigrati, che presentano bande di colori alterni (la combinazione più comune è fulvo-nero focato) È da sottolineare che questi cani non hanno malformazioni.

tassa sui cani


L'animale domestico? È un «lusso». Proposta e poi ritirata tassa comunale sui cani e sui gatti

L'iniziativa di legge per introdurre una tariffa a carico dei proprietari bloccata solo dopo la levata di scudi dei partiti

(Fotogramma)(Fotogramma)
MILANO - Qualcuno, come il leghista Claudio D'Amico, alla fine ha commentato: «Manca solo che il governo Monti tassi pure l'aria». Certo è che la possibilità d'introdurre una tassa comunali sul possesso di cani e gatti ha creato agitazione tra i partiti e nel Paese. Una proposta in dirittura d'arrivo in commissione Affari sociali della Camera prevedeva infatti che i comuni potessero istituire una tariffa per i proprietari di cani e gatti per finanziare iniziative contro il randagismo. Il sottosegretario all'Economia Polillo aveva anche detto di condividere il balzello almeno «in linea di principio». Salvo poi successivamente fare una clamorosa marcia indietro: «Tranquilli: nessuna tassa sugli animali domestici. Era solo una battuta nei confronti di un deputato che l'aveva proposta».
Alla fine così il relatore Gianni Mancuso (Pdl), annunciava di essere pronto a far togliere l'imposta dal ddl: «era una tassa di scopo, pensata per permettere ai comuni di attivare un piccolo capitolo di spesa con cui affrontare la gestione degli animali, come i cani randagi o le colonie feline».
IL PROVVEDIMENTO - «I Comuni - si legge nel testo della proposta di legge - possono deliberare, con proprio regolamento, l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo». Durante l'iter era stato anche approvato un emendamento dell'Idv che esonera dalla tassa «i cittadini che hanno adottato un cane o un gatto in una struttura comunale». Il provvedimento («Norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell'incolumità pubblica») aveva iniziato il suo iter nell'aprile 2009 a partire da una proposta di legge di due deputate del Pdl, Jole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci. L'esame era stato completato lo scorso 6 marzo. È composto di 39 articoli e prevede, tra l'altro, la creazione di un'anagrafe degli animali d'affezione, l'obbligo di segnalare se si trova un animale ferito al servizio veterinario pubblico che deve prontamente intervenire o ancora i cimiteri per gli animali d'affezione. I comuni sono tenuti a una serie di compiti per la prevenzione e il contrasto del randagismo tra cui «incentivi per l'adozione degli animali, prestazioni medico-veterinarie di base erogate da medici veterinari liberi professionisti in regime di convenzione con i comuni, piani di controllo delle nascite con sterilizzazioni». Ed è a questi fini che l'amministrazione comunale poteva istituire la nuova tassa.
ANCI - La tassa sui cani e sui gatti «non è in cima alle nostre priorità ma è vero che si spendono soldi pubblici» per canili e gattili aveva sottolineato il Presidente dell'Anci, l'Associazione dei comuni italiani, Graziano Delrio.
Il popolo animalista che ha fatto fare retromarcia alla leggeCOMMENTI - Numerosi però i commenti contrari alla nuova tassa da parte delle forze politiche. Anche da parte dello stesso Pdl che aveva dato vita alla proposta. «Costringere i proprietari di cani e gatti a pagare una tasse ulteriore è un'idea assurda. Non so se questa proposta andrà avanti, ma certamente al Senato non passerà mai» aveva dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
«Ormai stiamo raggiungendo livelli surreali di tassazione. La tassa sui cani e sui gatti in realtà è una tassa sugli affetti: a quando una tassa sugli amici?» aveva dichiarato invece il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.
«È qualcosa di sciagurato. Il mio è un no deciso» aveva detto invece l'ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, presidente Lega italiana difesa animali. «È qualcosa di sciagurato. Possedere un animale domestico è un diritto che deve essere garantito - affermava Brambilla - anche per il ruolo sociale che svolgono gli animali, pensiamo alle persone sole». Poi, osservava l'ex ministro, «c'è da dire che gli animali sono dei veri e propri membri della famiglia, allora cosa facciamo, tassiamo i figli», si domanda. «Il mio - e concludeva - è un no deciso a questa tassa».
Redazione Online18 maggio 2012 (modifica il 19 maggio 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 12 giugno 2012

Cani impapocchiati







 Peccato che combinano a questi poveri cani











cani


Otto città italiane per una giornata da cani

Scritto da  in Se fossi cane BAU 

Cuore di cane
L’11 settembre, in occasione del 10° anniversario dell’attentato alle Twin Towers di New York, la SIUA – Scuola di Interazione Uomo-Animale celebra tutti quei cani che aiutano le persone, dalla Unità Cinofile di Soccorso alle attività di Pet Therapy. Ve ne abbiamo già parlato qui e qui.
Un evento bestiale
“Cuore di cane” è organizzato [...]


Capri, guerra ai bisogni dei cani grazie al test del Dna

Scritto da  in Di tutto un po'Se fossi cane BAU 

Sta facendo discutere la notizia dell’ordinanza emessa dal Sindaco di Capri, Ciro Lembo, in base alla quale tutti i cani residenti sull’isola dovranno essere sottoposti al prelievo del sangue per un esame del dna. Dal test si potrà risalire a quei proprietari che dovessero scordarsi di raccogliere i “ricordini” lasciati dai [...]


Cani abbaiano di notte, la Cassazione manda i padroni in prigione
Scritto da  in Se fossi cane BAU

Sta suscitando molte discussioni e sconcerto la decisione della Corte di Cassazione che hacondannato a due mesi di carcere senza condizionale quattro proprietari di cani colpevoli di non aver placato l’abbaiare notturno dei propri animali. La storia inizia a Regalbuto in provincia di Enna. Nel 2006 gli imputati vengono denunciati dai loro [...]

  
Il sesto senso dei cani
Scritto da  in Di tutto un po'Se fossi cane BAU

Sono tantissimi i casi di cani che riescono a captare quando il loro padrone non si sente bene o che intuiscono in anticipo una cattiva notizia, come un evento meteorologico o un terremoto. Un ulteriore passo avanti è stato compiuto da alcuni scienziati francesi che hanno attribuito a questa capacità una vera e propria valenza [...]

Scritto da  in Se fossi cane BAU

I numeri parlano chiaro: nei primi dieci mesi del 2010, 2.300 famiglie e coppie di fatto si sono rivolti all’Aidaa, l’associazione italiana per la difesa di animali e ambiente, per avere consulenze in merito alla gestione futura degli animali di casa in caso di separazione o divorzio: le potenziali dispute riguardavano 1342 casi [...]