
Cani vaganti in Abruzzo. Tutte le foto del servizio sono state gentilmente concesse dal Corpo Forestale dello Stato.
Vittima di un branco di cani randagi, che lo hanno sbranato: secondo una prima ricostruzione fornita dai carabinieri, Vito Guastella, 50 anni, è stato accerchiato ed aggredito, mentre stava lavorando al rimorchio del proprio camion, nel piazzale della ditta dove lavorava, a Biscottino, in provincia di Livorno.
È una notizia di cronaca di questi giorni (28 febbraio 2012), ma non è una novità.
«Il fenomeno del randagismo», spiegaGiorgio Morelli, primo dirigente del comando di Frosinone del Corpo Forestale dello Stato, «è divenuto rilevante negli ultimi 40 anni, da quando cioè, con l'abbandono della montagna, si sono liberati territori.»
Oggi gran parte delle colture agricole appenniniche è abbandonata, ed è in queste zone che si concentrano i randagi, in particolare sull'Appenino centro-meridionale, zone dove la selvaggina si è moltiplicata. La Legge però impedisce l'abbattimento dei cani vaganti, a differenza di quanto avveniva negli Anni '70, quando venivano abbattuti circa 100 mila cani vaganti ogni anno.È una notizia di cronaca di questi giorni (28 febbraio 2012), ma non è una novità.
«Il fenomeno del randagismo», spiegaGiorgio Morelli, primo dirigente del comando di Frosinone del Corpo Forestale dello Stato, «è divenuto rilevante negli ultimi 40 anni, da quando cioè, con l'abbandono della montagna, si sono liberati territori.»
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